Una breve nota storica va dedicata alle sette Visitandine martirizzate durante la guerra in Spagna,  tra il 1931ed il 1939, quando vi fu una terribile persecuzione con migliaia di sacerdoti,religiosi  e laici uccisi.

Croce di Sr. Maria Cecilia deformata dal proiettileLa Comunità del primo Monastero della Visitazione di Madrid, ebbe molto a soffrire e,  per disposizione dei Superiori, fu costretta a rifugiarsi nella regione di Navarra, lasciando nel Monastero solo un piccolo gruppo di Sorelle con lo scopo, risultato nel 1936 poi vano, di evitare l’esproprio.

Quell’anno, prima di partire, la Superiora affittò un piccolo appartamento vicino al Monastero,  dove le Visitandine si sarebbero dovute rifugiare quando le circostanze le avessero obbligate ad abbandonare il chiostro.

Ma anche “ nel seminterrato”  le Sorelle furono scoperte e denunciate.

Ai primi di luglio del 1936, dopo una perquisizione, il portinaio dello stabile si offrì di metterle in salvo, facendole uscire alla spicciolata ad una ad una, ma tutte rinunciarono preferendo rimanere unite, come la Superiora aveva loro raccomandato, anche se questo significava morire per Dio.

Il mattino del 18 novembre, la milizia del F.A.I.( Federaciòn  Anarquista Ibèrica ) le fece salire su un autocarro e, condotte fino alla periferia di Madrid, mentre scendevano , furono fucilate.

Le Visitandine spagnole martirizzate (click per ingrandire)Una di esse, la ventiseienne Sr. Maria Cecilia, presa dal panico, riuscì a sfuggire ai carnefici, ma non molto tempo dopo si consegnò  spontaneamente alla milizia, non volendo seguire  sorte diversa da quella delle  proprie consorelle. Fu incarcerata e fucilata,  cinque giorni dopo, nel cimitero di Vallecas.

Offrirono la loro vita per il Sacro Cuore di Gesù: Sr. Maria Gabriella, Sr. Teresa Maria, Sr. Maria Ines, Sr. Maria Cecilia, Sr. Josefa Maria, Sr. Maria Angela e Sr. Maria Engracia.

Il 7 luglio 1997 SS. Giovanni Paolo II,  promulgò il Decreto di Martirio e, il 10 maggio dell’anno successivo,  le dichiarò beate.




 

 

 

Riflessioni :
Cruz de La Valle  dos CaidosOggi leggiamo con orrore e doloroso stupore le enormi cifre che ne computano “i martiri”, in tempi così prossimi a noi, in cui i diritti della persona umana sembrano tanto esaltati: sino a tutto l’anno 2010 sono  14 Vescovi crivellati di pallottole, 4184 Preti braccati e uccisi; 2365 Religiosi assassinati, 283 Religiose martirizzate…
L’alta  ed austera “Cruz de la Valle los Caidos” che si leva nel campo ove riposano i resti mortali della vittime, ne fa memoria e ne canta la vittoria nella risurrezione del Cristo.

 

Ci si chiede: che senso o che utilità poteva avere, nella lotta che imperversava tra partiti e ideologie, il perseguitare ed uccidere inermi e miti claustrali,  la cui vita si svolgeva nell’ombra, quasi senza storia?
Per comprendere, osserviamole nell’ora in cui gli anarchici vengono ad arrestarle, irrompendo sgarbatamente nel loro modesto rifugio: esse ad una
ad una salgono sul camion e con tutta calma e serenità ciascuna fa il segno
della croce. C’è che ne ammira il coraggio, ma i più che affollano la strada gridano: “Fucilatele qui, perché fare il segno della croce è una sfida!”

 

“Chi è fedele nel poco , è fedele anche nel molto” (Lc 16,10).
Non fu difficile pertanto alle nostre religiose entrare nella logica ferrea del sacrificio fino alle estreme e reali conseguenze; non cambiarono il loro linguaggio e le loro abitudini:

 

La lotta è sempre tra le tenebre e la luce; un grande nemico si batte con Dio asservendo quanti riesce a rendere schiavi del suo triste potere. “E’ la vostra ora e l’impero della tenebre” (Lc 22,53), aveva detto Gesù nell’ora della sua Passione.” (Sr. Teresa Maria Cavestany)

 

Mi abbandono e mi dimentico…lasciando le preoccupazioni obliate tra le mani divine di Gesù” ( Sr. Josefa Maria Barerra )

 

Gli amorosi disegni di Dio hanno stabilito il luogo in cui io devo restare e io obbedisco. Sono pronta a seguire la volontà di Dio, fin dove Egli vorrà” (Sr. Maria Angela Olaizola)

 

Bisognerà ancora passare attraverso molte pene e tristezze, noi non siamo venuti in questo mondo per godere, ma per soffrire. Io sono completamente decisa a soffrire tutto per amore di Dio” (Sr. Maria Engracia Leccona)

 

Noi attendiamo la palma del martirio. E se col versare il nostro sangue la Spagna può essere salvata, Signore, che questo sia il più presto possibile” (Sr. Maria Gabriella Hinojosa).

 

Le Figlie della Visitazione – afferma S. Francesco di Sales – sono olocausti vivi, ostie e preziose vittime di un perenne sacrificio che offrono a Dio sull’Altare del Calvario  a servizio di Gesù Crocifisso, loro incomparabile Sposo. Esse partecipano allo spirito della sua Croce e penetrano nelle sante disposizioni del suo martirio per imparare a crocifiggere se stesse ad ogni istante…” (.Sr. Maria Agnese Zudaire)

 

Arrestatemi, sono religiosa. Voglio seguire  anch’io nel martirio  le mie consorelle! ( Sr. Maria Cecilia Cendoya)


Guardiamole, ora, in volto, queste Vergini sagge nelle foto-ricordo che ci tramandano la loro serena pace, e chiamiamole per nome come per evocarle dal loro umile nascondimento:
Madre Maria Gabriella Hinojosa, la responsabile del gruppo; Sr. Teresa Maria Cavestany; Sr. Josefa Maria Barrera; Sr. Maria Agnese Zudaire; Sr. Maria Cecilia Cendoya; Sr. Maria Angela Olaizola; Sr. Maria Engracia Leccona;
Sr. Maria Cecilia Cendoya.

 

“I giusti in Cielo risplenderanno come soli…!” (Mt 13,43)
Le nostre Visitandine non sono semplicemente vittime della violenza, ma vere martiri. Tali sono state riconosciute da Giovanni Paolo II° il 7 luglio 1997 con proclamazione di decreto. Esse sono state uccise in odio alla fede e hanno dato, volontariamente, la loro vita per amore di Dio e per la salvezza della Spagna.

 

Il ricordo di chi ha vissuto la sua vocazione in fedeltà fino alla morte – dice il Card. Suquìa, Arcivescovo di Madrid – serva di stimolo e di esempio alle Visitandone diffuse in tutto il mondo e nello stesso tempo attiri nuove vocazioni”.

 

 

ALTRE VISITANDINE:

Margherita Maria Alacoque
fu la grande apostola e la “discepola prediletta” del Sacro Cuore. Altre consorelle furono, poi, sue emule e si distinsero particolarmente in questa devozione.

Ricordiamo, tra le altre:

Suor Giovanna Maddalena Joly di Dijon(1643-1708), contemporanea e collaboratrice di S. Margherita Maria,  nella diffusione del culto al Sacro Cuore.
Suor Jeanne-Bénigne Gojos di Vieux in Valromey (1615-1692) che accompagnò Madre Chantal in Italia, ove diede vita al primo Monastero in Torino e morì in odore di santità.
Suor Anna Maddalena Remuzat di Marsiglia (1696-1730), molto stimata dal Vescovo di Marsiglia che ricorreva a lei per chiedere preghiere e consigli; fondò l’”Associazione dell’Adorazione del S. Cuore”. Molti anni dopo anche Madre Maria de Borgia Holland, in occasione di una novena del Sacro Cuore, fece distribuire migliaia di scapolari, immagini e medaglie, seguendo l’esempio e l’opera della Remuzat.
Venerabile Madre Maria di Sales Chappuis di Troyes (1793-1875), privilegiata da frequenti apparizioni di Gesù Salvatore.
Suor Anna Maria Palumbo di Reggio Calabria (1789-1812), ricca di straordinari carismi, con una particolare comunicazione con il Sacro Cuore.
Suor Margherita Maria Toro di Reggio Calabria (1816-1896), ebbe, tra gli altri carismi straordina,  il dono della profezia, unita a rapporti ineffabili con il Cuore di Gesù.
Suor Maria Marta Chambon di Chambéry(1841-1907), umile suora conversa, meglio conosciuta con il titolo di apostola delle Cinque Piaghe.
Madre Maria Maddalena Ponnet di Fourvière (1858-1914), favorita da locuzioni interiori, fu anche autrice di un libro sul Sacro Cuore di Gesù.
Suor Benigna Consolata Ferrero di Como(1885-1916),nota come la “Piccola segretaria d’amore” e alla quale Gesù affidò il compito di far conoscere la misericordia del Suo Cuore e i tesori della sua bontà infinita.

Suor Maria di Sales Galerne di Gennes - sur - Seiche (Ille et Villaine) (1895-1932), autrice di numerose preghiere.
Suor Francesca Teresa (Léonie) Martin(1863-1942), sorella di S. Teresa di Gesù Bambino, vissuta santamente nel Monastero della Visitazione di Caen (Francia).
Suor Maria Margherita Bogner (1905-1933), anima ardente, innamorata del Cuore di Gesù, morta giovanissima in fama di santità. (E’ in corso il Processo di beatificazione) La sua umile tomba, a Erd (Ungheria), ha segnato l’avvio di una missione che Suor Maria Margherita comincia a svolgere dal cielo, proprio dopo la sua scomparsa.
Madre Maria Amata Marcianò (1873-1942), cuore palpitante d’intenso amore divino, dotata di particolari carismi.
Suor Maria Geltrude Bianchetti di Quinto al Mare (Genova) (1911-1952), prediletta dal Sacro Cuore perché sapeva farGli “generosa offerta della sua miseria”.
Madre Maria Agnese Faulhaber di Toledo (U.S.A.), nella devozione al Cristo totale: al Dio-Uomo, al Gesù dell'Eucarestia, al Gesù di Betlemme, di Nazareth e del Calvario.
Madre Francis de Sales Cassidy di Atlanta U.S.A. (1892-1965), ardente zelatrice del culto al Sacro Cuore e fedele imitatrice delle Sue virtù.


Madre (Serva di Dio)  Maria Angelica Alvarez Icaza ( Città del Messico, 17 dicembre 1887 – 12 luglio 1977)  salita al Cielo in odore di santità e la cui “positio” si trova alla S. Congregazione per la Causa dei Santi.  Ristabilì la Visitazione in Messico, dopo la persecuzione e fu, per lungo tempo, Madre Federale.  Fu arricchita di sublimi grazie mistiche e si offrì vittima per la salvezza del Messico.